Immagina di prendere un coltello con una lama di 20 centimetri e di infilarlo nella schiena di tua moglie fino al manico. E mentre lei urla dal dolore e per l’orrore che tu, il suo migliore amico, l’abbia trafitta, tu le rispondi: “Mi dispiace. Puoi passarci sopra in fretta, per favore?”
L’adulterio penetra nelle parti più fragili e vulnerabili del cuore e causa un dolore incredibile, oltre che un trauma. Annienta la fiducia, distrugge la stima di sé e taglia i legami dell’amore con la fredda lama dell’inganno.
Solo la persona che si ama e a cui si sono affidate le gioie più profonde, i timori, le speranze e i sogni può ferire così profondamente l’altro. La pornografia praticata con la masturbazione è, per inciso, una forma di adulterio e può ferire in modo altrettanto profondo il nostro coniuge.
Nel 1991, due anni dopo aver sposato mia moglie, durante un viaggio d’affari in una stanza d’albergo feci sesso con una prostituta. Sopraffatto dalla colpa e cosciente che il nostro legame coniugale era stato spezzato, alcuni giorni dopo raccontai a Michelle che cosa avevo fatto. Non dimenticherò mai la sua reazione.
Si accasciò, pianse con profondi singhiozzi che laceravano il cuore e ripeteva il mio nome: “Oh Mike, Mike, Mike…” Quando vidi tutto il dolore che avevo causato a mia moglie, riconobbi di averla ferita profondamente e di aver provocato al nostro matrimonio un danno enorme. Temevo che mi avrebbe lasciato.
Nelle settimane seguenti il nostro matrimonio fu sull’orlo della catastrofe. A tratti Michelle era quella di sempre, poi scattava qualcosa in lei e cominciava a piangere oppure si perdeva in uno sfogo d’ira. La nostra vita matrimoniale diventò una montagna russa di emozioni che io non potevo fermare – anzi, la mia presenza la faceva stare ancora peggio.
A Michelle bastava guardarmi per essere nuovamente tormentata dal ricordo di ciò che avevo fatto. Io non la potevo consolare, poiché ero proprio colui che l’aveva ferita, e se la toccavo fisicamente, se solo le tenevo la mano, era come versare sale sulle sue ferite.
Siccome non sapevo che cosa fare, chiesi aiuto a un fratello nella fede. John alcuni anni prima aveva commesso adulterio nei confronti di sua moglie, ma ciononostante il suo matrimonio era ancora in piedi.
Quando domandai a John quanto tempo era passato prima che sua moglie fosse guarita, la risposta di John fu breve ed esatta: “Anni”. Rimasi a bocca aperta. “Anni?”, risposi incredulo, “Anni? Ero sicuro che tu avresti detto: un paio di settimane o al massimo mesi… ma… anni?” “Sì, anni”, ripeté John sicuro. ”Il vecchio matrimonio che avevi è morto e tu devi costruirne uno nuovo. Ciò richiederà tanto tempo e parecchi sforzi da parte tua; devi colmare tua moglie di gentilezze e riconquistarla”.
Oggi so che John aveva ragione. Passarono due anni prima che mia moglie si potesse rilassare completamente quando ero in viaggio per lavoro. Tutti i miei sforzi di liberarmi dalla concupiscenza contribuirono decisamente. Se avessi avuto a che fare di nuovo con la pornografia o se avessi commesso di nuovo adulterio, lei non avrebbe più avuto motivo di sperare e il nostro matrimonio sarebbe naufragato.
Per risanare un matrimonio rovinato, c’è bisogno di una decisa abnegazione da parte di entrambi anche in quei momenti in cui sembra di essere dentro a un calderone bollente di emozioni negative. Perché il matrimonio possa essere risanato, la moglie deve arrivare al punto del perdono, se è disposta a farlo – però non deve essere manipolata, messa sotto pressione da sentimenti di colpa o ingannata a forza di parole.
Il marito deve costruire una nuova base di fiducia ed essere pronto ad accompagnare sua moglie sulla via della guarigione. Deve scegliere tra il suo matrimonio e il suo orgoglio, cioè deve essere pronto a lasciare a lei la piena libertà di esprimere rabbia e dolore, senza che mettersi a difendere una posizione francamente indifendibile.
In altre parole, il marito deve morire affinché sua moglie e la loro unione coniugale possano vivere. Per questo articolo sono partito dal presupposto che sia stato il marito a tradire, ma lo stesso vale se è avvenuto il contrario. I princìpi sono uguali.
Per prima cosa parliamo di colui che ha commesso l’adulterio
Dopo avere consumato l’adulterio, arriva la grande domanda: “Dico a mia moglie cosa ho fatto oppure no?” Le due risposte possibili sono entrambe cariche di problemi. Nascondere l’adulterio non cambia nulla nella realtà che il vincolo coniugale è stato sconquassato, e il marito che ha ingannato sua moglie sarà tormentato dalla verità fino a quando gliela terrà nascosta.
D’altro canto, dirlo alla moglie è come un viaggio nell’ignoto: nessuno può prevedere come lei reagirà quando sarà manifestato l’inganno. Lei in quel momento potrebbe insistere per ottenere la separazione o il divorzio, oppure potrebbe cercare di risolvere la situazione.
Se lei è d’accordo per risolverla, il matrimonio per diversi mesi subirà scontri emotivi e grandi dolori. Non esiste una via d’uscita semplice.
Dopo aver commesso adulterio, mi domandavo se avessi dovuto dirlo a Michelle oppure no e chiesi consiglio a John. Sapevo che lui e sua moglie avevano attraversato tempi difficili per salvare il loro matrimonio, così pensavo che lui dicesse: “Io non glielo direi per niente” – principalmente perché io non volevo dire a Michelle ciò che avevo fatto.
La risposta di John mi rimbombò nelle orecchie: “Dovrai dirglielo, altrimenti nella vostra vita coniugale non ci sarà più una vera intimità; la persona con cui hai commesso l’adulterio starà sempre fra te e tua moglie.”
Prima di parlare con Michelle del mio tradimento, se eravamo al telefono e lei mi diceva con gioia quanto mi amava, il ricordo di ciò che avevo fatto mi tormentava. Mia moglie amava e si confidava con un bugiardo come me, e mi riusciva difficile accettare il suo amore dopo avere acquistato coscienza di ciò che le avevo fatto.
Era come se il presidente di una banca mi desse il denaro per vivere dopo che io avevo derubato la sua banca. Rispetto a Michelle ero fortemente indebitato e dovevo mettere a posto le conseguenze del mio delitto; mi sentivo un ladro accettando il suo amore.
Poi c’era la domanda se io, facendo sesso con la prostituta, avevo fisicamente inquinato il nostro matrimonio: non sapevo se avessi preso una malattia venerea contagiosa e se con ciò avessi infettato Michelle… Mi veniva la pelle d’oca. Tenere per me la verità sarebbe stato come tenere la prostituta nel nostro letto matrimoniale.
Non c’è alcun dubbio sul fatto che i costi del comunicare il tradimento alla moglie siano molto alti. L’ostacolo più grande nel dirlo a Michelle era la mia paura di perderla oltre a sapere che la cosa l’avrebbe ferita profondamente – e resa furibonda.
A mio avviso, la maggioranza di coloro che hanno commesso adulterio (parlo del 95%) dovrebbero manifestare alle loro mogli la verità affinché il matrimonio possa essere risanato. Credo che solo in rari casi l’adulterio non debba essere comunicato. Per esempio quando la moglie ha appena attraversato dei periodi di stress, a volte dopo aver perso uno dei due genitori oppure se ha avuto a che fare con traumi come l’abuso sessuale. Comunicarlo a lei in una situazione di fragilità sarebbe come un ulteriore abuso. Ciò non significa che lei inevitabilmente non debba mai venirlo a sapere, ma che solo non sarebbe saggio dirglielo in quel momento.
Prima di comunicare la cosa a tua moglie, dovresti chiedere agli uomini del gruppo di supporto (perché tu nel frattempo sei in un gruppo di supporto, non è vero?) di pregare, perché il Signore tenga la Sua mano sul vostro matrimonio. Trascorri alcuni giorni in preghiera e chiedi al Signore di guarire tua moglie, e metti tutto il resto ai suoi piedi.
È essenziale che il Signore sia coinvolto in questo processo – che sarà molto doloroso, anche quando tutto va per il meglio.
Quando lei viene a conoscere la situazione:
- Aspettati delle emozioni con alti e bassi estremi, che possono durare per mesi. Il processo non sarà facile e tu devi essere pronto a percorrere una lunga strada. La corsa è una maratona stancante, non una volata finale.
- Se lei ti chiede dei particolari su ciò che hai fatto, rispondile sinceramente e con cura. Cerca di evitare particolari espliciti. Le tue parole dipingeranno la scena nella sua memoria come una registrazione video, che scorreranno davanti a lei sempre e ogni volta. Rispondere lealmente alle sue domande, è una parte importante del processo di ricostruzione della fiducia. (Mogli, leggete per favore il mio commento più avanti sulla questione dei dettagli.)
- Se lei ha espresso il suo dolore e/o la sua ira su quello che hai fatto, devi essere cosciente che questa è una parte importante del processo di guarigione. Se vuoi che possa purificare il suo cuore è necessario che si apra e che parli con te di quello che prova e della delusione.Quando esprime quello che sente, la cosa peggiore che tu possa fare è difenderti o bloccarla. Resta in silenzio e ascolta; permettile di esprimersi, a prescindere da quello che dice. Questo include imprecazioni e insulti; se arrivano, resta in silenzio. È necessario che esprima la sua rabbia e il suo dolore, affinché il veleno venga espulso dal suo sistema. Se ti ricopre di ingiurie, ignorala per il momento; non ribattere! Ricordati che tu l’hai ferita, e che lei fa tutto questo per via di ciò che tu hai fatto. Devi lasciarle la piena libertà di esprimere il suo dolore più profondo. Se lei si ritira da te per lungo tempo, cerca di convincerla dolcemente a parlare con te. Chiedile di dirti come si sente. Puoi incoraggiarla per quanto possibile a esprimere quello che sente, ma senza insistere troppo. Ci saranno dei periodi in cui lei ha solo bisogno di essere libera; prega il Signore di darti discernimento in questo periodo, e se Lui ti mostra che ha bisogno di un po’ di tempo per se stessa, concediglielo. Dai al fiore calpestato dell’acqua e il raggio di sole dell’amore: lei ha bisogno di tutti e due per guarire e per tornare a crescere.
- Se non l’hai ancora fatto, prendi su di te il 100% della responsabilità del tuo tradimento. Non ti giustificare; è un tuo peccato, e non aggiungere dei pungiglioni come per ad esempio: “se tu avessi fatto più sesso con me, non ti sarei stato infedele”.
Il mio adulterio verso Michelle era il risultato del fatto che io da anni sguazzavo nei desideri carnali e che avevo preso una mia personale decisione. Tu solo hai fatto la scelta dell’adulterio, accettalo. - Rinuncia al tuo diritto al sesso. Di’ a tua moglie che riconosci il danno da te causato, e rinuncia a ogni pretesa di rapporti sessuali con lei, fino a quando non si sente di nuovo pronta. Emotivamente hai fatto violenza su tua moglie e lei avrà bisogno di un certo tempo per sentirsi a tal punto sicura da potersi nuovamente lasciare andare fisicamente con te.
I fiori calpestati hanno bisogno di tempo per guarire e per rifiorire. Se tu rinunci al tuo diritto al sesso, le dimostri che ti preme il fatto che lei si senta bene, e che non stai semplicemente cercando di sistemare le cose per ricevere ciò che tu vuoi. - Appena possibile, comincia a pregare una volta al giorno con tua moglie. Pregate in modo speciale l’uno per l’altra; prega il Signore di purificare e di risanare il vostro matrimonio; chiedigli di benedire tua moglie. Confessagli davanti a lei il tuo peccato e chiedigli di darle guarigione.
Voi due dovete riportare al più presto il Signore nel vostro matrimonio; il vostro tempo di preghiera comune sarà un balsamo che risana ambedue. Ricordati che Lui deve riedificare il vostro matrimonio e che ambedue avete bisogno di Lui. - Riconosci che il vecchio matrimonio è morto e che ne devi costruire uno nuovo. Comincia a fare di nuovo la corte alla tua sposa. Chiedile di nuovo un appuntamento per uscire con lei, non aspettandoti affatto di fare sesso. Impara a conoscerla come un’amica, come facevi prima, e lascia che anche lei faccia la stessa cosa con te. Ascoltala.Fai le cose che lei ama e che tu forse hai trascurato da tanto tempo, come per esempio di aprirle la porta, portarle fiori, scriverle biglietti con le più gentili parole d’amore o trattala semplicemente con tenerezza.
Versa l’olio della grazia e dell’amore su di lei e lasciale capire dal tuo comportamento quanto lei è preziosa per te.
- Ricordati della semplice direttiva del Signore, come funziona un matrimonio: “Voi mariti amate le vostre mogli.”
E non: voi mariti predicate loro, manipolatele, avvinghiatevi a loro e controllatele. Dedicati ad accettarla e ad amarla come lei è, e lascia che sia il Signore a occuparsi dei suoi difetti. - Lei comincerà ad aver di nuovo fiducia in te se vede che tu perseveri nel tenere lontana ogni forma di desiderio carnale. I fatti e i risultati parlano più forte di mille parole.
Se brami ancora la pornografia o ti isoli molto oppure se non hai interrotto i contatti con la persona con cui l’hai tradita, allora non dai a tua moglie alcun motivo di restare sposata con te.
Non puoi avere al tempo stesso tua moglie e il piacere; devi decidere quale vuoi dei due. Se continui a giocare con la pornografia o se mantieni un rapporto sconveniente con qualcuno, allora lei ha ogni diritto di pretendere la separazione, fino a quando tu non hai rimesso in ordine le tue priorità. - Se non ritrovate il rapporto tra di voi e la comunicazione è difficile, cercate al più presto la consulenza matrimoniale di un esperto o di un pastore che abbia esperienza in questo campo. Chiedete ai pastori se hanno già aiutato una coppia a risanare un matrimonio dopo un adulterio; e se non trovate la persona giusta, cercate da un’altra parte finché non l‘avete trovata. La consulenza coniugale può essere una via sicura per elaborare aspetti sensibili che sono troppo carichi di emozioni e non possono essere affrontati a casa da soli.
- Resta vicino al Signore e prega ogni giorno con tua moglie. Chiedigli di guidarti a ricostruire il matrimonio con le parole e i fatti giusti, chiedigli per te il dono del discernimento nel comprendere quando lei ha bisogno di tempo per stare da sola, e quando è necessario parlare.
- Un’esperienza traumatica come l’adulterio, ha spesso come conseguenza la scoperta nel matrimonio dii un modo di comunicare poco sano e di cattivi modelli di comportamento, come per esempio forme di dipendenza, comportamenti squilibrati di predominio e di controllo, limitazioni sconvenienti. Se oltre a cercare di salvare il matrimonio, si vuole anche riflettere su queste cose, l’insieme può diventare una sfida troppo grande. Ripeto, se la comunicazione diventa troppo tesa o si blocca per lunghi periodi, cercate un consulente matrimoniale cristiano.
- Fai in modo che le persone del tuo gruppo di preghiera preghino spesso per te e per tua moglie. Ho sperimentato che il Signore ha risuscitato dei matrimoni già morti, perfino quando la moglie aveva già detto a suo marito di volere il divorzio. La preghiera ha un ruolo enorme nel processo di risanamento, e quante più persone trovi che pregano per te e tua moglie, tanto più evidente sarà il risultato.
Adesso ci rivolgiamo alla moglie.
- Per te che sei stata tradita, è importante riconoscere che l’adulterio è un fatto doloroso e traumatico. All’inizio lo stato delle tue emozioni può oscillare tra lo choc, la collera e le lacrime del lutto. Questo è normale, e tu non sei pazza; è quello che succede se si viene profondamente colpita da uno che si ama.Ciò che è successo non è colpa tua; è stata una decisione di tuo marito quella di peccare contro di te. Non addossarti la colpa e non lasciarti persuadere da nessuno in questo senso.
- Tu hai tutto il diritto di domandare a tuo marito ogni dettaglio su ciò che è successo. Ma detto questo, ricorda che sapere di che colore sono i capelli dell’altra persona oppure che cosa tuo marito ha fatto di fisico con lei, aggiungerà colori vivi al video dentro di te, che userai soltanto per tormentare te stessa.È molto diverso chiedere quanto tempo è durata la faccenda, quante volte e con quante persone (questo è da domandare), rispetto a chiedere particolari dagli effetti dolorosi. Pensa bene a che cosa dovresti domandare e che cosa no; alcune cose sono giuste e necessarie per ricostruire fiducia, ma altre ti ferirebbero ancora di più. Le ferite vanno ripulite, ma non sfregate con sale né approfondite con un altro taglio.
- La cosa peggiore che puoi fare è cercare di dare un senso a tutto questo da sola e senza aiuto dall’esterno. Per uscirne hai bisogno almeno di un’altra persona, a parte tuo marito, con cui parlare e pregare regolarmente. È importante che tu esprima la tua collera e il tuo dolore ed evitare di tenerlo per te a ogni costo.Il dolore e la collera non superati col tempo si trasformano nel veleno dell’amarezza, e questo ti ucciderà nel prosieguo della vita. Hai bisogno di qualcuno di cui fidarti (non tuo marito), e che tiene per sé ciò che gli dici. Parlare del tuo dolore solo con tuo marito mette ancora di più sotto pressione il tuo matrimonio già gravato al massimo.
Potresti cercare aiuto presso un’amica fidata. All’inizio potresti incontrarti almeno una volta la settimana con un’altra persona, e potete pregare insieme. Più persone riesci a trovare che pregano per il tuo matrimonio, tanto meglio.
- Se non ti viene in mente nessuno a cui rivolgerti, chiedi al Signore di mostrarti la persona o il gruppo da cui devi andare, cerca di essere flessibile e aperta verso la persona da cui Lui ti conduce. Potrebbe essere anche qualcuno a cui tu all’inizio non avevi pensato.
- La cosa peggiore che puoi fare è di aprirti alla persona sbagliata. Raccontarlo a Zia Maria, la chiacchierona, oppure a uno sconosciuto a cui non può interessare per niente sentire parlare di tuo marito, sarebbe un grave errore. Invece di contribuire alla guarigione, tali persone butterebbero solo benzina sul fuoco della tua rabbia e potrebbero sabotare il processo di risanamento. In molti casi non è neppure una buona idea raccontarlo alla propria famiglia, almeno all’inizio. L’ultima cosa di cui puoi aver bisogno è di dirlo a parenti che aumenterebbero la pressione, e che ogni volta che ti vedono ti spingerebbero a chiedere il divorzio da tuo marito. Ancora peggio è se certi parenti danno la colpa alla moglie per l’adulterio del marito, con espressioni come: “Ah, tesoro, questo te lo sei cercata, avresti dovuto assolvere semplicemente ai tuoi doveri di moglie.” Nel suo libro “An Affair Of The Mind” Laurie Hall descrive che inferno può essere se si racconta il fatto alla persona sbagliata. Perciò stai attenta nel procedere e prima di parlare e di aprirti con qualcuno, cerca possibilmente di capire quale atteggiamento ha questa persona verso l’adulterio.
- L’obiettivo che vuoi conseguire, se sei veramente pronta, è di perdonare di cuore tuo marito. La strada verso il perdono non è facile e include dolore, rabbia e afflizione per ciò che si è perduto. Perdonare ti costerà molto, poiché significa che tu gli rimetti un debito enorme che lui non potrebbe mai ripagare. Il perdono di un inganno è analogo a ciò che Gesù in croce ha fatto per tutti noi. Perdonare non significa che diventi uno zerbino o che permetti a lui di abusare di te o che tu debba accettare il suo comportamento quando si dà alla pornografia o si procura piacere in altro modo.
- Tu hai il pieno diritto di pretendere che ogni sorta di pornografia sia allontanata dalla vostra casa oppure, se lui ha avuto una storia, puoi pretendere che lui interrompa ogni contatto con quest’altra persona.Se lui non lo vuole oppure rimanda, allora sta tenendo il piede in due staffe e devi pensare seriamente a una separazione – almeno fino a quando lui non è pronto ad abbandonarsi a te. Decisioni come questa devono essere oggetto di riflessione accurata, dopo aver pregato molto e aver chiesto consiglio ad altri.
La separazione non è il divorzio, ed è una strada adeguata per comunicargli il messaggio che tu non sei pronta ad accettare da parte sua qualcosa di meno della sua piena dedizione. Purtroppo alcuni uomini hanno bisogno di una tale forma di “amore duro” prima di “capire”. Se tuo marito durante il vostro fidanzamento avesse avuto un’altra donna, non lo avresti accettato: quindi anche ora non dovresti farlo. Questo è un ulteriore motivo per cui hai bisogno intorno a te di altre donne forti e cristiane che non ti tormentano. Il consiglio di altre donne credenti ti apporterà vita nella tempesta.
- Nella tela di dolori e traumi, ci sono anche alcuni fili d’argento che il Signore intesse. Alcune donne fanno del loro marito il loro dio, mentre è il Signore stesso che dovrebbe prendere questo posto. Noi uomini siamo vasi spaccati, e non è possibile che diventiamo oggetto di adorazione. Il dolore sferzante del tradimento può tirar fuori molte donne da questa dipendenza insana e far rivolgere il loro cuore al Dio vivo in un modo nuovo e fresco.
Anche se ci siamo concentrati sul risanamento dall’atto fisico dell’adulterio, i matrimoni che vengono influenzati dalla dipendenza del marito dalla pornografia devono spesso attraversare le stesse lotte. La masturbazione da pornografia è un forma adulterio.
Il dolore e il rifiuto che sperimentano le donne a causa della dipendenza del marito dalla pornografia, sono altrettanto reali e possono avere conseguenze altrettanto profonde quanto l’atto fisico dell’adulterio.
Nel processo del risanamento spesso nasce veramente un nuovo matrimonio che prende il posto del vecchio, spesso caratterizzato da squilibri emotivi.
Quando un vecchio matrimonio va in pezzi e viene riedificato dalle fondamenta, la scoperta di errori e debolezze che prima restavano nascosti può incrementare una comunicazione più profonda che non esisteva prima, per cui i coniugi possono essere uniti in modo nuovo e meraviglioso.
C’è speranza; come il Signore fin dall’inizio dei tempi ha liberato persone da peccati di ogni tipo, così Egli ha riportato molti matrimoni dalla morte alla vita. Io ho avuto il privilegio di vedere quanto Egli ha operato, sia nel mio matrimonio che in quello di altri.
Per esperienza posso dire che una coppia che abbia superato l’adulterio può in seguito godere di un matrimonio più forte di altri che non sono invece mai passati per la prova del fuoco del tradimento.